Sei anni fa, sulle piste da sci, ho avuto un incidente che ha richiesto un intervento per l’applicazione di una protesi al ginocchio.
C’è stata una complicazione, e dopo aver avvertito un dolore immenso mi sono risvegliata sul tavolo operatorio.
Il dolore arrivava dal ginocchio, ma mi ha sopraffatta nel corso di pochi istanti. Era così forte che ho persino pensato fosse stato quello a risvegliarmi dall’anestesia.
In quel preciso momento mi sono sentita spossata, inconsistente, come cotone. Non avevo più nemmeno un briciolo di forza.
Una delle infermiere ha notato che c’era qualcosa che non andava: era in corso un’emorragia. Subito dopo mi sono sentita fluttuare. Il dolore era sparito, e non avevo paura.
Avvertivo soltanto un benessere indescrivibile. Poi ho visto una luce, e una persona all’inizio di un tunnel. Non sapevo se la luce arrivasse dalla persona o fosse il tunnel a illuminarla così.
Era una luce accecante, ma non faceva male agli occhi. Anzi, era piuttosto appagante. Sapevo che mi stavo allontanando dal mio corpo, ma non ero spaventata.
Sapevo che i miei figli e la mia famiglia ce l’avrebbero fatta, non ero disperata all’idea di lasciarli. Era come se non fosse stato poi così grave.
Mi sentivo imbevuta d’amore, ma non l’amore di cui si fa esperienza sulla terra. Era un amore così perfetto da non poter essere definito. Non riguardava tanto il cuore, ma l’anima.
Quella persona davanti alla luce era una donna, anche se non sapevo chi fosse di preciso né potevo vederla in faccia. Era una specie di guida.
Ho incrociato il suo sguardo, che però sembrava più che altro una vibrazione luminosa. Poi ha parlato: “No, resta. Non è ancora arrivata la tua ora.”
Non mi ha dato il tempo di pensarci: in un lampo ho ricominciato ad avvertire il dolore e mi sono addormentata.
Nel corso dei mesi successivi ho iniziato a mettere a fuoco alcune cose, e a rendermi conto di essere cambiata. Oggi non mi arrabbio più come un tempo, e tendo a vedere il lato positivo delle cose.
Potrà sembrare strano, ma dentro di me penso che la felicità sia a portata di mano, e che arriva quando riesci a non giudicare il prossimo e ad amarlo per ciò che è.








