Il cordone d’argento è stata descritto come un cavo elastico fatto di luce, liscio, molto lungo, molto luminoso, di circa 3 cm di diametro, sfavillante, è collegato sotto lo sterno e che conduce alla dimensione dell’aldilà.
E’ la nostra indissolubile connessione, con il luogo da cui proveniamo, il luogo a cui torneremo ancora. Durante le fasi del morire, non appena lo spirito lascia il corpo fisico e se ne allontana, il cordone d’argento diventa sempre più sottile, man mano che si allunga, finchè si spezza.
Quando ciò si verifica, lo spirito viene liberato dal corpo fisico.
A questo punto, diventa impossibile per lo spirito tornare indietro; per questa ragione, possiamo definire “morte irreversibile “, quel punto del processo mortale in cui il cordone d’argento diventa teso fino a giungere alla rottura.
Questo è il cosiddetto “punto di non ritorno” ed esso può anche essere percepito come un confine. Una volta che questo ostacolo è attraversata, la quasi-morte, diventa un’esperienza irreversibile .
Molti di coloro che hanno avuto una NDE hanno sentito la forza di attrazione esercitata dal cordone d’argento quando è teso, vicino al punto di rottura.
Spesso tale sensazione viene descritta come se si fosse tirati da un elastico di gomma che va vicino al suo limite per poi essere bruscamente rilasciato.
Se il corpo fisico va incontro ad una morte violenta, come nel caso d’un grave incidente d’auto, il cavo d’argento viene interrotto prima dell’impatto così che il dolore è vissuto solo dal corpo fisico, ma non dall’anima.