Le Caratteristiche delle esperienze di pre morte, sono spesse volte molto simili tra di loro.
Il fatto che le esperienze di pre morte, conosciute anche con l’acronimo inglese N.D.E. (Near Death Experiences) siano presenti ormai in molti film ed in molti romanzi,
dimostra che queste esperienze sono diventate a tutti gli effetti parte della nostra cultura e del nostro pensiero.
Ma è sempre stato così? Le persone sono sempre state consapevoli di queste esperienze?
Da quando alla fine degli anni ’60 la medicina e le tecniche di rianimazione hanno cominciato a fare passi da gigante,
i racconti e quindi la conoscenza e la diffusione di ciò che avviene dopo la morte o nei momenti subito precedenti è si sono moltiplicati.
Fu tuttavia solo negli anni ’70 che l’interesse per queste esperienze da parte della comunità scientifica e della popolazione in generale raggiunse il suo picco.
Di certo la pubblicazione, da parte di Raymond Moody, uno psichiatra americano con un background in filosofia, del libro best seller La Vita Dopo La Vita,
contribuì a questo incremento generale di interesse. Il libro “La Vita Dopo La Vita” è stato il primo studio completo dell’esperienza umana durante il processo di morte.
Sebbene i racconti dei pazienti siano differenti, le esperienze di premorte hanno tutte caratteristiche in comune:
- Provare pace;
- Rivedere dall’esterno alcune esperienze vissute;
- Vedere un tunnel;
- Vedere una luce intensa;
- Incontrare parenti defunti;
- Fluttuare fuori dal corpo
Qualcuno ha anche riferito di un punto di non ritorno. Una volta attraversato questo fatidico punto, non avrebbero più potuto tornare in vita.
Spesso, quelli che hanno sperimentato esperienze di premorte si sono detti riluttanti a tornare alla vita perché ciò che avevano vissuto
era così straordinario che nessuna parola poteva trasmettere la sensazione di benessere provata in quest’altro mondo.
Un’altra caratteristica importante di queste esperienze è l’impatto positivo e duraturo che hanno su chi le vive. I reduci delle NDE diventano più altruiste e meno timorose dalla morte.
Le convinzioni, i valori e gli atteggiamenti delle persone reduci, subiscono un mutamento in positivo arrivando così ad apprezzare maggiormente la vita.